La vittoria al Tot Dret

Settembre 2025. Le montagne della Valle d’Aosta hanno assistito a una delle imprese più significative della carriera di Davide Rivero, atleta di ultra-trail e ambassador di Through Sport. Con la vittoria al Tot Dret, prova di 140 chilometri e 12.000 metri di dislivello positivo, Davide non ha soltanto conquistato un titolo prestigioso: ha dimostrato che la resilienza può trasformare le cadute in rinascita.

Dall’infortunio al ritorno

A fine 2023 un grave infortunio al femore lo aveva costretto a fermarsi. Due interventi chirurgici, mesi di riabilitazione e il rischio concreto di non tornare più ai livelli precedenti sembravano aver messo un punto definitivo alla sua carriera. E invece quello stop è diventato il terreno su cui costruire una rinascita.

Il ritorno è stato graduale: allenamenti, gare intermedie, vittorie che hanno ridato fiducia. Fino a settembre 2025, quando Davide si è presentato sulla linea di partenza del Tot Dret con una certezza nuova: non correva soltanto per sé stesso, ma come simbolo di chi attraverso lo sport cerca una seconda possibilità.

Una gara perfetta (quasi)

Dal via a Gressoney-Saint-Jean, Davide ha imposto il ritmo. Non ha lasciato spazio agli avversari, guidando la gara dall’inizio alla fine. Dopo oltre 21 ore di corsa ininterrotta, ha tagliato il traguardo a Courmayeur in 21 ore, 44 minuti e 33 secondi, con più di un’ora di vantaggio sul secondo classificato, Mirko Marchi, seguito dal francese Gabriel Dupont.

La sua è stata una vittoria netta, anche se non priva di imprevisti. Un errore di percorso gli è costato circa venti minuti, impedendogli forse di abbattere il record assoluto di gara. Nonostante questo, il suo tempo rappresenta il terzo miglior risultato di sempre nella storia del Tot Dret, a pochi minuti dal primato.

“Una gara tecnica, che richiede attenzione”

All’arrivo Davide ha sottolineato che non è soltanto questione di forza:

“Il Tot Dret è una gara molto tecnica, che richiede moltissima attenzione, ritmo, ed un’interpretazione diversa dalle prove a cui sono abituato. Non basta la condizione fisica: servono tattica, strategia e logistica.”

Parole che raccontano la maturità di un atleta che sa leggere la montagna e trasformare la preparazione in risultato.

Una vittoria che vale di più

Questa vittoria va oltre il palmarès. È il riscatto di un atleta che a 32 anni ha saputo rialzarsi dopo l’infortunio più duro della sua carriera. È la prova che la fragilità può diventare forza, che lo sport può essere veicolo di speranza.

Davide lo ha ricordato anche all’arrivo: dietro il suo successo non ci sono solo le sue gambe, ma una squadra intera di persone — medici, amici, compagni di allenamento, sostenitori — che lo hanno accompagnato nel percorso di rinascita.

L’ambassador di Through Sport

Oggi Davide non rappresenta soltanto sé stesso. Ogni volta che indossa un pettorale porta con sé i valori di Through Sport: inclusione, ecologia, comunità. La sua vittoria al Tot Dret diventa così parte di una storia più grande: quella di un’associazione che crede nello sport come linguaggio universale e strumento di cambiamento.

Un messaggio universale

La vittoria di Davide al Tot Dret non è solo cronaca sportiva. È un invito. A chi cade e pensa di non potersi rialzare. A chi crede che i limiti siano invalicabili. A chi vuole vivere lo sport come occasione di crescita e di rinascita.

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